La sedia Wassily, conosciuta anche come sedia Modello B3, fu disegnata da Marcel Breuer nel 1925: architetto e designer ungherese, importante esponente del Bauhaus e del movimento moderno, all'epoca del progetto era direttore del Laboratorio del Legno presso il Bauhaus di Dessau.
Questa sedia fu rivoluzionaria sia nell'uso dei materiali (eisengarn e tubi di acciaio nichelato piegato), sia nei metodi di produzione. Si dice che la bicicletta Adler, dello stesso Breuer, lo ispirò a usare tubi d'acciaio per costruire mobili. Tuttavia la ditta Adler non accettò di collaborare: fu merito della Mannesmann, che già lavorava con tecniche innovative i tubi d'acciaio, se questo progetto prese forma. Breuer si fece piegare i singoli elementi di cui aveva bisogno e costruì il primo prototipo.
La posizione del sedile e dello schienale della Wassily/B3, da non confondere con la LC1 di Le Corbusier, dimostra la chiara influenza della sedia rossa e blu (Rood-blauwe stoel) di Gerrit Rietveld del 1917.
Prodotta inizialmente dalla Standard Möbel di Berlino, divenne un prodotto di massa negli '60 dopo che Dino Gavina nel 1962, che conobbe Breuer a New York, lo convinse a rieditare la sedia tubolare.
Gavina seppe che Kandinskij aveva chiesto che il primo esemplare fosse destinato al salone del suo appartamento, così decise di produrla con il nome Wassily. Nel 1968 la Knoll di New York comprò la Gavina Spa di Bologna, compresa la produzione della sedia, che è ancora in produzione.
Idea alla base: riduzione delle forme della pesante poltrona imbottita in una struttura leggera
Concetti: elasticità, leggerezza, igiene, resistenza
Movimento artistico: Bauhaus
| Nel nostro showroom, un pezzo originale e firmato dall'autore, perfettamente conservato. |
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