Pezzo proveniente da una collezione fondo di magazzino Paul Picot.
Pezzo d'epoca mai indossato, praticamente nuovo.
- Scatola originale e garanzia.
- Corona a vite.
- Ghiera girevole unidirezionale.
- Fondello a vite.

La storia della Levrette è una storia ricca di tradizione e fascino antico ed ha inizio alla fine del XVIII secolo in Francia, nella regione dell’Alsazia, dove l’attività lavorativa della popolazione è quasi per tutti basata sull’agricoltura.
Per tutti, ma non per la famiglia di David Braunsweige il cui figlio, Jonathan, avviando nel 1832 un’attività di mercante e fabbricante di orologi, da inizio a quella dinastia di orologiai che creerà il marchio Levrette.
Nel 1887, dall’associazione con Daniel Hirsh, suo cognato, nascerà la Braunsweige & Hirsh.
Da questa società, nel giro di poco più di un decennio, sorgerà nel 1902 il marchio Levrette per la fabbricazione di orologi e parti di orologio.
Dopo varie trasformazioni e passaggi, la società diventa Manufacture de Montres Levrette, prendendo come ragione sociale proprio l’ultima marca depositata da Isaac nel 1902.
La sede si trasferisce in Rue Leopold-Robert, la famosa via che attraversa interamente La Chaux-de-Fonds.
Nel frattempo continua – anche se con una produzione numericamente più consistente – l’antica vocazione artigianale della Maison.
Si continua con la fabbricazione e le modifiche di movimenti da tasca e da polso.
Al marchio storico si affiancano i simboli divenuti famosi del levriero e della stella a cinque punte.
Quest’ultima, che sovrasterà il marchio Levrette da allora in poi, è l’inevitabile conseguenza della passione di Wilhelm e Bonardi per il foot-ball.
L’emblema rappresenta la prestigiosa e conosciuta in tutta Europa squadra di La Chaux-de-Fonds, l’Etoile, di cui i due furono, all’epoca, i più alti dirigenti.
Gli anni ’40 e ’50 corrispondono, insomma, al periodo di massimo splendore della storia della Levrette.
Il nome Levrette arriva ad identificarsi principalmente con la produzione di cronografi ed orologi meccanici da uomo (vd. Lev Master) dalle linee classiche e rigorose.
Questa tendenza caratterizzerà anche gli anni ’60.
Bisognerà aspettare il decennio successivo perché la Maison, e con lei tutto il movimento orologiero svizzero, inizi a sentire l’influenza di quelle nuove tendenze espresse negli anni ’70 nel campo del design.
Levette è stata infatti una delle vittime illustri della grande crisi che negli anni ’70, con l’avvento dei primi orologi digitali e la completa affermazione dei movimenti al quarzo.
Questo causa il momentaneo declino dell’industria orologiera svizzera a vantaggio delle incalzanti realtà giapponesi e americane.
Poi, con il recente “boom” orologiero degli anni ’80 segnato dal rinnovato slancio dell’industria svizzera, quel passato è tornato prepotentemente di moda e con esso l’amore per quegli orologi che, per l’estetica come per la tecnica, guardano alla tradizione.
Sull’onda di questa “restaurazione” orologiera, si è quindi verificato il recente rientro di Levrette sul mercato – per il quale molto si deve alla BRM di Valenza Po.
Il marchio Levrette infatti è rimasto nei cassetti di Paul Picot che lo ha riabilitato riproponendo esemplari storici della tradizione.
E Paul Picot è di proprietà italiana!