Difficile dire se l’abbiamo visto davvero in un film di Wes Anderson o se lo abbiamo solo sognato. La sua sagoma affusolata e il pattern geometrico nei toni giallo pastello e verde salvia sembrano usciti da una pellicola che ha fatto dell’equilibrio tra rigore e bizzarria il suo tratto distintivo. Due ganci blu notte spuntano con disinvoltura come baffi ironici su un volto impassibile.

Lo immaginiamo in un ingresso luminoso, con un bel cappello a tesa larga o una borsetta vintage ma chic, a completare la scena. Ma sarebbe perfetto anche in un bagno rétro, dove appendere accappatoi leggeri o asciugamani ricamati, aggiungendo un tocco di charme discreto e fuori dal tempo.

Un oggetto che più che arredare, racconta: di viaggi in treno, di lettere scritte a mano, di estetiche passate che sanno ancora sorprenderci.